Scalo Ravone: la rigenerazione urbana che trasforma Bologna nella città della conoscenza

Da luogo in disuso a simbolo di inclusione e innovazione nel cuore dell’Emilia

Nel cuore di Bologna, un ex-scalo ferroviario si prepara a rinascere come distretto dell’innovazione sociale e culturale. Un progetto di rigenerazione urbana che punta sulla rifunzionalizzazione ecosostenibile dell’area e sul recupero degli edifici industriali esistenti per restituire alla città uno spazio storico ricco di potenziale.
L’intervento si inserisce all’interno dei “Piani Urbani Integrati“, un progetto che fa della memoria e dell’identità del luogo il punto di partenza della trasformazione.

Settanta7, studio di architettura e project management, ha curato il coordinamento generale e la progettazione architettonica: “Il progetto per l’Ex Scalo Ravone nasce con l’obiettivo di rigenerare e ridare vita a un luogo carico di storia, intervenendo in modo mirato su strutture esistenti di particolare rilievo, per valorizzare l’identità dell’area e preservarne la memoria. La progettazione è stata un percorso condiviso, costruito insieme a chi conosce e vive questo luogo da tempo: un dialogo che ha guidato le scelte e reso il progetto davvero radicato nel contesto. Si tratta di un tassello fondamentale di un disegno urbano molto più ampio: la Città della Conoscenza, che attraverso inclusione e innovazione ridisegna il futuro di Bologna”.

Un approccio integrato tra innovazione e sostenibilità

Il processo di riqualificazione si fonda su un approccio che unisce innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità: le strutture esistenti vengono recuperate attraverso tecniche di consolidamento strutturale e interventi mirati di efficientamento energetico, mentre i nuovi volumi si distinguono per un design contemporaneo e leggero.

L’Ex-Scalo Ravone, attualmente diviso tra usi pubblici e privati, sarà riconvertito in un parco urbano accessibile e car-free, restituendo l’intera area alla fruizione collettiva grazie a percorsi ciclabili, pedonali e una Promenade verde che ne diventerà la spina dorsale.

Una foresta urbana al posto dell’asfalto

Il cuore del progetto consiste in una profonda rigenerazione ecologica: il rapporto tra superfici impermeabili e permeabili viene completamente invertito, passando dall’attuale 20% all’80% di aree permeabili. La mitigazione microclimatica è affidata a soluzioni strategiche integrate che ridisegnano l’intero paesaggio. Oltre 1000 nuovi alberi creeranno una vera foresta urbana, contribuendo al benessere dei cittadini.
La promozione del verde urbano e degli spazi ricreativi sarà sostenuta attraverso la scelta di piante autoctone, favorendo la biodiversità locale. Le alberature previste svolgeranno anche un importante ruolo fonoassorbente durante lo svolgimento delle manifestazioni ed eventi organizzati nel nuovo parco.

Sette edifici, sette nuove vocazioni

Il progetto interviene su sette edifici principali, ognuno con una nuova vocazione in linea con il principio di mutualismo e innovazione sociale.
L’Edificio 6 diventerà un centro polifunzionale per eventi, attività culturali e sportive indoor con spazi per il ristoro. L’Edificio 7 – Artown, a seguito di un recupero strutturale e della sostituzione della pesante copertura con una più leggera, ospiterà residenze temporanee e spazi di co-working oltre ad un importante spazio coperto ma aperto su tre lati per implementare l’offerta degli eventi outdoor.

L’Edificio 8, caratterizzato da gradinate quali luogo di socialità e affacci risolti con vetrate dalle grandi ampiezze, sarà sede di laboratori, atelier, bistrot e spazi espositivi. La volumetria di questo edificio, caratterizzata da una copertura a shed, consente l’installazione di un importante campo fotovoltaico.

L’Edificio 9 definirà il perimetro di una quinta urbana aperta e accogliente in prossimità dell’Agorà. L’Edificio 12 sarà destinato a co-working, conferenze e spazi espositivi: attraverso la riqualificazione dell’attacco a terra del fabbricato. L’Edificio 16, sarà dedicato interamente allo sport indoor, mentre l’Edificio 19 sarà in un primo momento oggetto di consolidamento strutturale e in seguito diventerà uno spazio comunitario.

Spazi pubblici per la comunità

Gli spazi esterni saranno articolati in una serie di ambienti tematici pensati per accogliere attività sociali, ricreative e culturali.
L’Agorà, una grande radura verde che sostituisce l’attuale parcheggio, diventerà il cuore pulsante del distretto.
Il Giardino Nascosto offrirà un’atmosfera intima e raccolta, mentre il Giardino nel Bosco segnerà il passaggio dal costruito alla natura.
La Piazza dello Sport rigenererà un’area critica con nuovi playground e zone ombreggiate, e infine la Foresta Urbana, completerà il disegno verde rafforzando la connessione ecologica dell’intero intervento. 

Nel segno della Città della Conoscenza

Scalo Ravone si inserisce nella “Città della Conoscenza, la strategia di rigenerazione del quadrante nord-ovest di Bologna che fa della scienza e del sapere il fulcro delle politiche di sviluppo urbano. Il progetto mira a valorizzare il territorio, attrarre talenti e investimenti qualificati, stimolare innovazione e apertura internazionale, rigenerando al contempo gli spazi urbani e ambientali in un’ottica di inclusione sociale e partecipazione collettiva.

Un lavoro di squadra

La complessità dell’intervento ha richiesto la costituzione di un raggruppamento temporaneo di professionisti di alto profilo che ha lavorato in sinergia. Oltre a Settanta7, il gruppo di lavoro include Studio Valle per l’ingegneria, Operazione S.r.l. come general contractor, Studio Perillo per illuminazione e impianti elettrici, Vibes S.r.l. per l’acustica, Rizoma Architetture per l’interior design, e la collaborazione internazionale di WEST8 insieme a La Stanza C per il paesaggio. Le soluzioni progettuali sono firmate dai render di Settanta7, WEST8 e Lightmap Creative.

L’intervento di riqualificazione dell’Ex-Scalo Ravone rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione integrata, dove architettura, ecologia e comunità si fondono in un disegno urbano inclusivo, sostenibile e orientato al futuro.
Un intervento rigenerativo che restituisce alla collettività spazi prima non valorizzati, trasformandoli in luoghi di cultura, socialità e inclusione ambientale.

Questo progetto dimostra come la rigenerazione urbana possa diventare strumento di democrazia: resta da chiedersi se Bologna saprà mantenere questo equilibrio tra memoria storica e innovazione mentre trasforma le sue aree dismesse in laboratori di futuro.

Per una visione completa del capoluogo emiliano, leggi l’approfondimento sul mercato immobiliare di Bologna.

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