
Il progetto dimostra come gli scarti industriali possano diventare spazi iconici
Nel cuore della Food Valley emiliana, a Montechiarugolo in provincia di Parma, la CRA-Carlo Ratti Associati ha dato vita a Quisimangia, una nuova mensa aziendale per Mutti, leader mondiale nei prodotti a base di pomodoro. L’intervento rappresenta un manifesto dell’architettura circolare contemporanea, dove ogni elemento progettuale nasce dalla trasformazione di materiali di scarto.
Un volume che emerge dal paesaggio agricolo
La struttura è stata realizzata scavando una porzione del terreno del sito e sollevando la terra sopra il livello del suolo per integrarsi con l’ambiente naturale circostante. Il risultato è un intervento parzialmente interrato di 500 metri quadri interni, coronato da un tetto verde di terra compattata alto 5 metri.
“Questo progetto illustra perfettamente la nostra filosofia di fusione tra naturale e artificiale“, spiega Carlo Ratti, partner fondatore di CRA-Carlo Ratti Associati e professore al MIT. “Questa zolla di terra che si alza dal suolo crea un dialogo costante con la natura. Invece di un déjeuner sur l’herbe, potremmo chiamarlo déjeuner sous l’herbe – pranzare sotto l’erba”.
L’involucro, completamente vetrato, permette ai commensali di mangiare con lo sguardo a livello del prato circostante, creando un’esperienza immersiva nel paesaggio agricolo. Una sorta di room with a view, dove il paesaggio diventa parte integrante dell’esperienza del pasto. Il progetto reinterpreta il concetto settecentesco francese dell’ha-ha, elemento paesaggistico che sorprende l’osservatore mantenendo una vista ininterrotta del territorio.

L’economia circolare diventa materia costruttiva

Il principio della circolarità si manifesta concretamente attraverso l’utilizzo di materiali di scarto dell’azienda. Il pavimento caratteristico di colore rosso è realizzato con oltre 3 tonnellate di bucce di pomodoro, sottoprodotti della linea produttiva Mutti, trasformate in resina.
La struttura è dotata di tecnologie avanzate di controllo ambientale per minimizzare il consumo energetico, mentre il tetto verde garantisce isolamento termico naturale. Un’antica taverna adiacente è stata riconvertita per ospitare le cucine del ristorante.
Un pò mensa un pò ristorante con gestione stellata

Attualmente questa “mensa” è uno spazio riservato all’azienda ed è gestito da ViCook, il catering professionale dei fratelli Chicco e Bobo Cerea, rispettivamente Executive e Chef del ristorante tre stelle Michelin Da Vittorio di Brusaporto, vicino a Bergamo. In prospettiva, la struttura aprirà le sue porte anche al pubblico, trasformandosi in ristorante durante le ore serali.
Il giardino circostante di 1,1 ettari è stato progettato dal paesaggista Paolo Pejrone, completando l’integrazione dell’intervento nel contesto della Food Valley parmense
Una collaborazione che guarda al futuro della produzione
Il progetto di Quisimangia, realizzato il Creative Lead di Italo Rota (scomparso il 6 aprile 2024), rappresenta il secondo capitolo della collaborazione tra CRA-Carlo Ratti Associati e Mutti, dopo la realizzazione di The Greenary, la residenza privata di Francesco Mutti, caratterizzata da un Ficus australis di 10 metri che attraversa l’edificio.
“Siamo lieti di continuare la nostra collaborazione con CRA-Carlo Ratti Associati per dare vita a questo progetto visionario. La Mensa Mutti è molto più di una sala da pranzo; è la massima espressione del nostro impegno per la qualità e la sostenibilità”, dichiara Francesco Mutti, CEO dell’azienda. “Integrando la bellezza naturale del nostro territorio con un design all’avanguardia, offriamo un ambiente dove i nostri dipendenti possono connettersi sia con la terra che tra loro in modo significativo”.

L’intervento si inserisce nel più ampio masterplan di riqualificazione del sito produttivo Mutti, dimostrando come l’architettura contemporanea possa trasformare gli spazi industriali in luoghi di innovazione sociale e ambientale.
Quisimangia rappresenta un modello replicabile di architettura circolare nel settore industriale, dove la valorizzazione degli scarti produttivi diventa strategia progettuale per edifici a impatto zero. L’approccio ibrido mensa-ristorante suggerisce nuove modalità di utilizzo degli spazi aziendali, mentre la gestione stellata eleva la qualità dell’offerta gastronomica interna. Un esempio concreto di come l’architettura del futuro non si costruisce soltanto con nuovi materiali, ma con nuove idee di sostenibilità.


