
Il grande ritorno del turismo e la nuova mappa degli investimenti, secondo il Report di Gabetti-Patrigest
Fonte: Gabetti – Patrigest
Il 2024 è stato l’anno della svolta per il turismo mondiale: con 1,47 miliardi di arrivi internazionali (+12% rispetto al 2023), il settore ha finalmente recuperato i livelli pre-pandemia. L’Europa mantiene la leadership globale, mentre l’Italia si conferma tra i protagonisti: quinta per arrivi e quarta al mondo per ricavi turistici, con un contributo pari al 10,8% del PIL e al 13% della forza lavoro.
Ma il 2025 non si limita a consolidare questa ripresa: i dati del primo semestre raccontano un comparto hospitality in forte trasformazione, con una domanda sempre più internazionale (67% dei viaggiatori) e una polarizzazione crescente verso il segmento 4 e 5 stelle, oggi al centro delle strategie di sviluppo e investimento.
Turismo internazionale: più viaggiatori dall’estero, meno italiani in movimento
Dal 2023 i flussi stranieri hanno superato quelli domestici e nel 2024 hanno rappresentato il 53% del totale. Stati Uniti (+34% rispetto al 2019), Germania e Francia guidano le provenienze, confermando l’Italia come destinazione di eccellenza per i viaggiatori d’oltreoceano e d’Europa.
Nel periodo gennaio-maggio 2025 gli aeroporti italiani hanno registrato 84 milioni di passeggeri, +6,9% rispetto all’anno precedente. I grandi centri culturali – Roma, Milano, Venezia – restano le mete preferite degli stranieri, mentre gli italiani continuano a scegliere le località balneari. Interessante il dato sulle mete lacustri e montane, cresciute rispettivamente dell’+11% e +10% rispetto al 2019, a conferma di una diversificazione dell’offerta.
Snapshot H1 2025: espansione e lusso al centro
Il settore alberghiero italiano sta attraversando una fase di forte espansione, con previsioni di crescita degli investimenti del +19% nel 2025 rispetto al 2024, fino a raggiungere un +25% entro il 2027.
A trainare il mercato sono tre fattori chiave:
- la crescente domanda internazionale
- il consolidamento dell’offerta di fascia alta
- le operazioni di riposizionamento immobiliare
Oggi il 54% dei turisti sceglie hotel a 4 o 5 stelle, ma l’offerta rimane ancora concentrata sulla fascia media, lasciando ampie opportunità di sviluppo per investitori e operatori. Le mete più attrattive si confermano Roma, Milano e il Lago di Como, seguite da Venezia, Napoli e Firenze, mentre cresce l’interesse per destinazioni emergenti come Sardegna, Dolomiti e Lago Maggiore.
Nel primo semestre del 2025 il settore hospitality ha attratto 1,25 miliardi di euro di investimenti, pari al 24% del totale corporate. Il segmento extra-alberghiero, in particolare gli alloggi imprenditoriali a breve termine, continua a rafforzare l’offerta e a rendere il territorio italiano sempre più competitivo a livello internazionale.
La tendenza è chiara: più qualità, più lusso e un mercato sempre più orientato alle esigenze dei viaggiatori globali.
Investimenti immobiliari: +44% in Italia, trainati da hospitality e retail
Il primo semestre 2025 ha segnato un record: 5,1 miliardi di euro investiti in Italia (+44% YoY), di cui 1,25 miliardi nell’hospitality, pari al 24% del totale. Un dato che segna la seconda miglior performance di sempre per un H1, dopo il 2019.
La mappa degli investimenti premia soprattutto il Nord Italia (55%), con Como, Venezia, Roma, Napoli e Milano in testa. Il focus resta sugli asset di lusso: il 54% del volume riguarda hotel 5 stelle, il 38% i 4 stelle. Gli operatori alberghieri sono i buyer più attivi, seguiti da private equity e family office.
Year-to-year, l’hospitality cresce del +63% rispetto al 2024, confermandosi una delle asset class più dinamiche del real estate insieme al retail.
Prospettive 2025-2027: un mercato in espansione selettiva
Secondo il Report Gabetti-Patrigest, la domanda turistica internazionale, in Italia, sarà il driver principale, con un ruolo cruciale dei mercati UE, americani e asiatici.
Il cambiamento climatico si impone come nuova variabile strategica: regioni come il Trentino Alto-Adige mostrano già un modello di resilienza, con un +49,8% di presenze estive dal 2014, a fronte di un +18% nazionale. La sfida dei prossimi anni sarà dunque destagionalizzare l’offerta e diversificare i territori, intercettando nuove opportunità di sviluppo.
L’Italia entra in una fase di espansione solida ma selettiva. Il settore hospitality si conferma non solo un asset chiave per l’economia nazionale, ma anche un terreno fertile per investitori e progettisti.
Con una domanda sempre più sofisticata, un’offerta in transizione verso il lusso e flussi turistici internazionali in continua crescita, i prossimi anni delineano uno scenario chiaro: chi saprà innovare, riposizionare e investire in qualità guiderà la nuova geografia dell’accoglienza italiana.
📌 Patrigest – Hospitality Snapshot H1 2025, Gabetti Group 👉 Report completo qui


