Xella Group presenta l’ESG Report 2024 con risultati sulla riduzione delle emissioni

L’azienda tedesca elimina il carbone e punta sugli scarti zero per il calcestruzzo aerato autoclavato

Xella Group, produttore europeo di materiali per l’edilizia specializzato in calcestruzzo aerato autoclavato, ha pubblicato l’ESG Report 2024 che documenta i progressi registrati negli obiettivi di sostenibilità. L’azienda tedesca con 56 stabilimenti in 21 paesi ha ottenuto un rating S&P Global di 52 punti nella categoria materiali da costruzione, superiore alla media di settore che si attesta a 37 punti.

Il gruppo ha ridotto del 6,6% le emissioni di CO₂ di ambito 1 e 2 mantenendo stabile la produzione, raggiungendo circa il 30% degli obiettivi di riduzione fissati per il 2030. L’intervento più significativo riguarda l’eliminazione completa del carbone attraverso l’installazione di tre caldaie a gas che possono funzionare anche con idrogeno, in linea con i target climatici validati dalla Science Based Targets Initiative.

Sul fronte dell’economia circolare, Xella ha definito l’obiettivo “zero scarti in discarica” entro il 2030. Nel 2024 i conferimenti di scarti dei prodotti in calcestruzzo aerato autoclavato (CAA) e silicato di calcio sono diminuiti del 46% rispetto all’anno precedente. L’azienda sta investendo in impianti per il recupero degli scarti e sviluppando nuovi prodotti basati su CAA macinato riciclato.

“La sostenibilità è al centro di ciò che facciamo – afferma Christophe Clemente, CEO di Xella Group – I nostri sforzi per ridurre la CO₂, migliorare l’economia circolare e garantire un ambiente di lavoro sicuro stanno dando i loro frutti.” L’azienda ha anche registrato una riduzione del 20% degli infortuni sul lavoro, aumentando i programmi di formazione per raggiungere l’obiettivo di incrementare le ore di training del 58% entro il 2030.

Negli stabilimenti italiani di Pontenure e Atella, la trasformazione è iniziata dai tetti: i pannelli fotovoltaici catturano l’energia solare che alimenta direttamente le linee produttive dove nascono i blocchi Ytong e i pannelli Multipor. Una sorta di metabolismo industriale che si nutre di luce per generare materiali da costruzione.

Nei laboratori di ricerca e sviluppo, i tecnici stanno riscrivendo le “ricette” storiche dei blocchi e delle malte: ogni nuova formulazione integra percentuali crescenti di materiali di recupero, sostituendo materie prime vergini con scarti industriali trasformati in risorsa. È un lavoro di cesello chimico che mantiene le prestazioni tecniche modificando la “dieta” produttiva.

Parallelamente, i macchinari di ultima generazione trasformano quello che un tempo era rifiuto in materia prima: i blocchi CAA difettosi o danneggiati durante la produzione vengono macinati e reintegrati nel ciclo, eliminando la via verso la discarica. Un circolo virtuoso dove ogni scarto diventa nutrimento per la produzione successiva, chiudendo definitivamente il cerchio della sostenibilità industriale.

Cécile Fages, Chief Sustainability and Communications Officer, ha commentato: “Stiamo facendo progressi rispetto alla nostra roadmap ESG. La strategia ha obiettivi chiari che definiscono il ruolo di Xella nella protezione dei dipendenti, dell’ambiente e della comunità.”

L’approccio di Xella dimostra come le aziende del settore costruzioni possano integrare obiettivi di sostenibilità ambientale con performance economiche. L’evoluzione del calcestruzzo aerato autoclavato verso la piena circolarità rappresenta un cambio di paradigma per il settore delle costruzioni. I materiali non sono più elementi da “consumare” ma risorse da gestire in ciclo chiuso, con impatti diretti su business plan e analisi costi-benefici dei progetti.

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